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Il Libero Mercato non funziona?? Obiezione !!!

Nei precedenti Post illustravo una situazione paradossale: sembra che a Cracovia la maggioranza delle persone preferisca acquistare gli ZLOTY, la valuta locale, dai cambiavalute che applicano il maggior prezzo, (il cambio più svantaggioso per il cliente), in spregio alle norme dell’ economia che invece prevedono che la maggior parte delle persone si rivolga a chi fa loro il cambio più vantaggioso.

Chiamavo questi cambiavalute “eretici” e notavo che essi utilizzano un piccolo stratagemma grafico per far sembrare il loro cambio più vantaggioso. Pur tuttavia il cambio indicato è quello corretto, basta solo un po’ di attenzione nel leggere il cartello esposto per avere l’indicazione corretta. La teoria del libero mercato prevede che gli attori siano razionali, essere razionali significa acquisire quanto meno l’informazione minima , nel nostro caso il cambio più basso, e cercare il venditore che lo pratica. Siccome ciò non avviene, affermavo che il loro comportamento dei compratori di Zloty non può essere definito razionale, ergo cade un postulato della teoria, e conseguentemente tutta la teoria.

Un obiezione forte è la seguente: tenendo presente che nel mercato ogni cosa è merce, la ricerca del miglior cambio costa tempo e fatica, che hanno un costo. il maggior prezzo che si paga se non si ricerca il miglior prezzo, è semplicemente il corrispettivo del tempo e della fatica che io dovrei dedicare alla ricerca. Detto in italiano corrente: siccome andare alla ricerca del miglior cambiavalute mi rompe e io non ho voglia di girarmi le scatole, mi disinteresso, vado dal primo o al massimo dal secondo che mi capita e chi se frega. Un po’ il meccanismo che permette la sopravvivenza dei negozi di quartiere (però sempre più rari): ho bisogno di qualcosa, so che al supermarket costa meno, ma mi è più comodo andare al negozietto sotto e quindi vado lì. Questo è un atteggiamento razionale e quindi la teoria è salva! giusto ? Giusto, è un atteggiamento razionale. Però …fino a un certo punto… proviamo a fare un po’ di numeri come dovrebbero fare gli economisti (lo fanno??). Intanto dovremmo quantificare questo maggior prezzo, e cioè la differenza effettiva fra i cambiavalute “Eretici” e quello che chiamavo ortodossi. Nella mia esperienza, limitata, ma attenta e costante nel tempo, ho verificato più volte differenze anche parecchio superiori al 30%, ma siccome voi pensate che un po’ esagero , stimiamo una differenza del 15%( ma vi assicuro che è poco) . Allora traduciamo in cifre: cambio 100 euro, dal primo che capita e perdo il corrispettivo in zloty di 15 euro, va bhe chi se frega.. sono 15 euro, sono in vacanza che mi cambia! Molti di voi (non tutti) sottoscriveranno questa affermazione. Su 300€ però ne perdo 45; su 600€ ne perdo 90 ! Non sono pochi. Sono molto, molto di più di un ora di lavoro ! La fatica che costa acquisire l’informazione corretta è minima: mentre si passeggia per le strade del centro di Cracovia, cosa che comunque si fa in vacanza, si guardano con attenzione i vari cartelli dei cambi esposti e si sceglie. Se vi chiedo: questa attività vale 45 euro? Sarò presuntuoso, ma sono certo che la stragrande maggioranza di voi risponderebbe si ! però non succede!!! Di fatto perché l’atteggiamento descritto sopra possa essere definito razionale, bisognerebbe quantificare il costo della “comodità” e decidere se pagarlo o meno. Il problema è che nel momento in cui lo facciamo, agiamo cioè razionalmente, acquisiamo l’informazione corretta e dovremmo scegliere il cambiavalute più conveniente. Ribadisco: ciò non avviene e di nuovo siamo allo stesso punto e resta valida la mia conclusione: la gente non sceglie il cambiavalute agendo in maniera razionale.

Di fatto sembra che , almeno in questo caso , la mano regolatrice del mercato, che tanti benefici dovrebbe elargire, assuma invece una forma particolare, quella con tutte le dita chiuse ad eccezione del medio che resta disteso, e così si presenta di fronte alle leggi che la regolano e ai tanti compratori di zloty... :-)

Altre obiezioni :

ma alla fine, cosa pensi di aver dimostrato? (hai fatto un bel raccontino, su qualcosa di molto particolare e trai conclusioni universali, la realtà è molto più complessa )

ma tu chi sei per trarre certe conclusioni? ( la teoria è molto più complicata e tu neanche la conosci fino in fondo, gli economisti sono gente seria, mica si inventano le cose )

Nei prossimi post

 
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