Dell’economia e del libero mercato

In questo momento storico il destino dell’uomo e della società sembra essere determinato non più dalle scelte politiche dei vari governi , ma dalle ferree leggi dell’economia alle quali bisogna rifarsi trascurando qualsiasi altro fattore. Sì, si può parlare di Giustizia, di Solidarietà, di Diritti, ma alla fine queste sono solo belle parole, alla fine bisogna fare i conti con la realtà, e la realtà è il mercato, è il danaro che muove tutto.
E chi ci dice come funzionano le cose, e come dovrebbero funzionare perché tutto vada ancora per il meglio? Gli economisti, con le loro teorie, le loro formule matematiche complesse che sicuramente, essendo così complesse, sono vere.
Premetto, il mio scopo è semplicemente descrivere alcuni paradossi e confrontarmi con chi mi vuo leggere, così per capire meglio..
Sopra ho parlato di Economia e di Economisti in maniera generica, voglio però riferirmi a quella che attualmente però la teoria economica dominante che è una sola, quella liberista, quella che teorizza il libero mercato come regolatore ultimo, alle cui leggi e meccanismi tutto deve soggiacere.
Certo, sono esistite altre teorie economiche, del tutto diverse e contrapposte, che non godono di buona fama in quanto condannate dalla storia, una su tutte: la teoria marxista, il comunismo.
A proposito ecco vi propongo subito uno dei miei dubbi, mi chiedo e vi chiedo:
E' più utopica la realizzazione del comunismo o l’esistenza nel tempo di un “ libero mercato”?
Mi rendo conto che la domanda appare già paradossale, e che forse non ha neanche senso formularla, ma così solo per amore di ragionamento, vediamo a che risposta si può arrivare.
Intanto definiamo meglio comunismo e libero mercato.
Come definizione di comunismo vi propongo questa, classica, “società nella quale ognuno contribuisce secondo le sue capacità ed a ognuno viene dato secondo i suoi bisogni”
Per libero mercato invece vi propongo questa, da WIKIPEDIA, “un mercato in cui i prezzi di beni e servizi sono raggiunti esclusivamente dalla mutua interazione di venditori e acquirenti ovvero produttori e consumatori. Gli effetti aggregati delle decisioni dei singoli sono descritti dalle naturali leggi della domanda e dell'offerta.”
Proviamo ora a tradurle in pratica, verificando se da un punto di vista logico esse possano realizzarsi.
La prima affermazione porta subito ad evidenti contraddizioni, chi più contribuisce non necessariamente è quello che riceverà di più, anzi sicuramente riceverà meno di altri che contribuiscono meno, ma hanno ( o dichiarano) più bisogni e forse fanno i furbi. La natura dell’uomo è un’altra. Perché tale società si possa realizzare ognuno dovrebbe avere un grado di altruismo e di onestà talmente elevato che non è realistico pensare che possa esistere . Però da un punto di vista logico se assumiamo che tale grado di altruismo possa esistere allora anche questa società esisterebbe.
Vediamo ora la seconda affermazione e proviamo ad immaginarla in pratica. Immaginiamo quindi un vero e proprio mercato, con 10 venditori di mele, tutti proprietari di alberi della stessa varietà con la stessa capacità produttiva. Teoricamente, dato che l’offerta è uguale per tutti e la domanda idem, il prezzo dovrebbe essere uguale e noi assumiamo per vero questo dato. A questo punto ognuno dovrebbe avere il 10% del mercato e la situazione è in equilibrio. L’equilibrio però non è destinato a durare: pur vendendo prodotti uguali a prezzi uguali i venditori non sono uguali, avranno capacità di vendita diversa e attireranno quote di clientela diversa. Chi avrà una quota di mercato maggiore potrà avere più risorse da investire, ad esempio comprando alberi che producono frutti di qualità superiore e quindi attirando ancora più clienti. Piano piano alcuni venditori spariranno e alla fine resteranno in pochi, o addirittura uno solo. Ora il processo che ho descritto in maniera semplicistica NON è una possibilità, ma è la naturale evoluzione del libero mercato secondo le stesse leggi dell’economia liberista. Ribadisco, quello di cui parlo, non è una mia opinione, ma un fatto studiato e descritto da illustri esponenti di quella che è l’Economia Classica, (che è la base dell’economia moderna), e assunto come “verità” dagli Economisti .
Se quello che ho detto è vero allora la risposta alla domanda è questa:
E' più realistica l’ipotesi di creare una società di tipo comunista in quanto possibile dal punto di vista logico/teorico.
Quella che il libero mercato duri nel tempo, è invece impossibile da realizzare, in quanto per le stesse leggi che ne regolano l’esistenza questo è destinato a trasformarsi in oligopolio e/o monopolio.
Ed ora una domanda….. devo cambiare una lampadina, mi fate l’elenco di 10 produttori fra i quali scegliere? … Ah voglio anche cambiare il rasoio elettrico, mi potete indicare 10 produttori diversi ?? Grazie.